Grazie ad un sontuoso secondo tempo e alle reti di Kulusevski e Chiesa, i bianconeri vincono la loro quattordicesima Coppa Italia.
Al Mapei Stadium va in scena una finale intensa e avvincente con due squadre che, giocando a viso aperto, hanno dato il giusto spettacolo che una splendida cornice, come il ritorno del pubblico sugli spalti, meritava. L’abitudine e l’attitudine dei bianconeri a determinate partite contro la quasi inesperienza e la, forse, troppa voglia di strafare degli atalantini consegna alla Juventus la sua quattordicesima Coppa Italia. Pirlo conquista il suo secondo trofeo da allenatore grazie ad una convincente prestazione dei suoi, specie nelle ripresa. Per l’Atalanta, invece, continua il digiuno da quell’unica volta in cui vinse il trofeo tricolore nel 1963.
La Dea parte subito forte e crea diverse occasioni da rete nei primi dieci minuti, ma col passare del tempo la Juve prende le misure e subisce meno. In ripartenza i bianconeri trovano addirittura il vantaggio con Kulusevski, per distacco la sua miglior prova da quando è a Torino. Lo svedese si fa spazio in mezzo alle linee mettendo in costante difficoltà la difesa avversaria che fatica a leggere i suoi movimenti e le sue giocate. Prima dell’intervallo, l’Atalanta la riprende con un potente sinistro dal limite di Malinovskyi, imparabile per Buffon.
Nella ripresa la Juve alza decisamente il proprio baricentro e con un pressing alto riesce, finalmente, ad imporre il proprio gioco. Caratteristica che è spesso mancata durante l’arco della stagione con la squadra di Pirlo messa in campo per contenere e limitare il gioco degli avversari. Voglia e intensità, unite al grande tasso tecnico e alla qualità delle giocate del reparto offensivo bianconero fanno la differenza per la Juventus che trova in Federico Chiesa l’uomo decisivo. Anche perché, se a segnare è il calciatore che nel giro di qualche istante sarebbe dovuto uscire, vuol dire che un po’ di fortuna, in questa serata, è anche girata per i bianconeri.
Ma l’azione del secondo gol juventino è pura antologia: da manuale del calcio. La ricerca dell’uno-due, la palla di ritorno in mezzo a quattro maglie avversarie, lo stop orientato che diventa dribbling rasentano la perfezione. Gasperini prova in tutti i modi a ridisegnare i suoi e a dare slancio al suo reparto offensivo, il miglior attacco della Serie A. Ma la ripresa dei nerazzurri è del tutto anonima merito anche di una prestazione con la P maiuscola dei due centrali di difesa De Ligt e Chiellini che, dopo aver sofferto e preso le misure nel primo tempo, hanno disputato un secondo tempo da accademia.
Per la Juve è senz’altro la vittoria del rilancio che salva, almeno per ora, una stagione ben al di sotto delle proprie aspettative, ma che dà morale per affrontare l’ultima giornata di campionato con la speranza, ancora aperta, di riuscire ad ottenere un posto in Champions League. É senz’altro la vittoria di Buffon che, con la vittoria odierna eguaglia Mancini a sei trofei vinti e stacca Stanković, fermo a cinque. É senz’altro il mondo migliore e più naturale possibile con cui il miglior portiere della storia del calcio italiano (e non solo) poteva concludere la sua gloriosa e vincente pagina in bianconero, ovvero con la conquista di un titolo.
LA PARTITA
La squadra di Gasperini parte subito forte e dopo appena 180 secondi sfiora il vantaggio con Palomino. Zapata, sfila via a De Ligt sulla destra e mette in mezzo un radente per l’accorrente difensore atalantino. La conclusione dell’argentino viene prontamente respinta con i piedi da Buffon. La Juve fatica ad entrare in partita e la Dea continua a premere sull’acceleratore. Al
5′ Gosens pesca in area di rigore Zapata che, spalle alla porta, si gira e calcia ma la conclusione del colombiano colpisce solo l’esterno della rete
Al 25′ è ancora la Dea a rendersi pericolosa: dopo una serie di rimpalli in area di rigore Freuler, da posizione defilata, lascia partite un tiro cross insidioso che esce di poco a lato. Ma al 31′ al primo vero affondo: la Juventus trova il vantaggio. Cuadrado recupera palla e innesca il contropiede bianconero: dopo una serie di rimpalli, McKennie serve in area Kulusevski che lascia partire uno splendido sinistro a giro che s’insacca nell’angolino alle spalle di Gollini. La risposta atalantina non tarda ad arrivare e dieci minuti dopo la squadra di Gasperini trova il gol del pari. Freuler recupera il pallone nella metà campo avversaria e serve Hateboor largo sulla destra. L’olandese serve con un cross arretrato Malinovskyi che ha tutto il tempo di stoppare il pallone e far partire un sinistro che s’insacca alle spalle di Buffon. La prima frazione di gioco si chiude sul punteggio di 1-1.
La ripresa inizia con un’occasione per la squadra di Pirlo: da un cross dalla trequarti di Cuadrado, McKennie salta più in alto di Hateboor ma il colpo di testa dell’americano esce di poco a lato dalla porta difesa da Gollini. Inizio di ripresa pericolo juve colpo di testa di McKennie. Al 57′ altra grande chance per i bianconeri: Chiesa va via sulla sinistra e mette in mezzo un radente che Kulusevski prova ad indirizzare con la punta, ma uno straordinario riflesso del portiere atalantino evita il gol.
Tre minuti più tardi è ancora la Juve ad andare vicina al vantaggio: bell’anticipico in mezzo al campo di Chiellini che serve Ronaldo. Il portoghese con un colpo di tacco libera Chiesa che, a tu per tu con Gollini, colpisce il palo. Al 68′ Gasperini prova a ridisegnare i suoi con l’ingresso in campo di Muriel e Pašalić.
Al 73′ la squadra di Pirlo trova un meritato vantaggio per quanto prodotto nella ripresa: splendido uno-due tra Kulusevski e Chiesa che, trovato magnificamente da un filtrante dello svedese, a tu per tu con Gollini sorprende il portiere atalantino sul primo palo e trova il gol vittoria. Dopo il gol del nuovo vantaggio bianconero entrambi gli allenatori ricorrono alla propria panchina per migliorare qualche assetto tattico. Ma nel finale i bianconeri gestiscono ottimamente gli sterili attacchi dell’Atalanta che non riesce a rendersi pericolosa dalle parti di Buffon.
Grazie ad una prestazione “da Atalanta” nel secondo tempo, la Juve conquista la sua 14a Coppa Italia.
IL TABELLINO: ATALANTA-JUVENTUS 1-2
Marcatori: 31′ Kulusevski (J), 40′ Malinovskyi (A), 73′ Chiesa (J).
JUVENTUS (4-4-2): Buffon, Cuadrado, De Ligt, Chiellini, Danilo, McKennie, Bentancur, Rabiot, Chiesa(74′ Dybala), Kulusevski(83′ Bonucci), Cristiano Ronaldo.
A disposizione: Szczesny, Pinsoglio, Arthur, Ramsey, Morata, Dybala, Bonucci, Demiral, Bernardeschi, Frabotta.
Allenatore: Andrea Pirlo.
ATALANTA (3-4-2-1): Gollini, Toloi, Romero, Palomino, Hateboer, de Roon, Freuler, Gosens(83′ Miranchuk), Pessina(68′ Pašalić), Malinovskyi(68′ Muriel), Zapata.
A disposizione: Rossi, Sportiello, Mæhle, Šutalo, Lammers, Muriel, Caldara, Djimsiti, Ruggeri, Miranchuk, Iličić, Pašalić.
Allenatore: Gian Piero Gasperini.
Arbitro: Davide Massa.
Ammoniti: 27′ Chiellini (J), 36′ Malinovskyi (A), 41′ De Ligt (J), 88′ Iličić (A).
Espulsioni: 88′ Toloi non dal campo (A).
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